Architettura e Paesaggio / Architettura / Archeologia industriale

EX FILANDA ROMANIN JACUR

Si tratta di un fabbricato imponente che costituisce una grande corte a “C” dietro la Villa omonima sulla via principale dell’abitato di Salzano nei pressi di Mestre  e composto da più corpi di fabbrica. Le prime testimonianze del complesso come sede dell’attività manifatturiera legata alla seta risalgono alle mappe del catasto austro-italiano del 1847. Il progetto e la repentina edificazione della Filanda sono del 1872. La parte centrale, quella oggetto dei due lotti di progettazione, è un rettangolo molto allungato di due piani fori terra e coperto da tetto a falde con coppi; il piano terra è diviso in due da un corridoio passante che accede ai giardini retrostanti; qui vi trovavano alloggio i macchinari e le caldaie della Filanda che con un sistema di assi rotanti consentivano di movimentare le macchine per la tessitura localizzate nel grande e unico vano al primo piano.

Stato di conservazione:

Dall’abbandono pochi erano stati gli interventi manutentivi  e quindi il degrado aveva investito tutte le strutture e tutte le finiture. Inoltre la povertà costruttiva intrinseca dell’edificio e una serie di manutenzioni scorrette avevano anche pregiudicato la statica di molte strutture.

COMMITTENTE

Amministrazione Comunale di Salzano (VE)

DATA

2002-2004; 2007-2010

CATEGORIA

Progetto di riuso, di conservazione e  di consolidamento 

LUOGO

Salzano – Venezia

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Il Progetto

STUDI ED ANALISI

L’edificio era poverissimo in termini di elementi architettonici e artistici  ma presentava preziose documentazioni di cultura materiale circa il suo trascorso industriale. Sono stati pertanto oggetto di analisi preliminari e di rilievi tutti i reperti materici quali basamenti per l’alloggio delle caldaie, canali di areazione, bocche di sfiato, ecc. che testimoniavano il processo lavorativo che si svolgeva all’interno della Filanda.

CARATTERISTICHE DEL PROGETTO E DELL’INTERVENTO

Obiettivo generale del progetto di riuso del complesso architettonico è stato quello di inserire una funzione compatibile, a misura della particolare fabbrica, che ne rispettasse le caratteristiche architettoniche funzionali e distributive, e che soprattutto ne valorizzasse la testimonianza di archeologia industriale. A questo proposito sono state condotte moltissime verifiche e riunioni con commissioni di esperti che hanno portato ad affinare e perfezionare le soluzioni e progressivamente hanno consentito di attuare un progetto di riuso compatibile. Nell’ala ovest è stato inserito il museo della Filanda, degli uffici e il nuovo collegamento verticale per accedere alla grande sala del piano primo. In quella est sono stati collocati uffici comunali e servizi.

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Il Cantiere

Sono stati svolti il consolidamento delle strutture verticali nelle numerose discontinuità e fessure presenti che sono state iniettate con malte a base di calce idraulica particolarmente studiata. Le lacune murarie, le discontinuità di natura strutturale le strutture con dissesti o concentrazioni di carico, sono state consolidate attraverso interventi puntuali tipo scuci-cuci. Il consolidamento delle strutture orizzontali è stato condotto tramite il rifacimento delle teste delle travi marcite, la realizzazione di incalmi con legno lamellare e ricostruzioni con tavole in legno lamellare incollato con resina epossidica. Per far fronte al problema dell’umidità di risalita al piano terra si è realizzato un vespaio aerato composto da tessuto non tessuto, vespaio in ghiaia, magrone di sottofondo, massetto in cls con armatura in rete metallica e posa di pavimentazione in tavelle di cotto su relativo letto di posa. Il nuovo scalone e l’ascensore sono stati realizzato nell’ala ovest.

C4
DCF 1.0
DCF 1.0
SOL FIL 5

Fine Lavori

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