Architettura e Paesaggio / Architettura / Architettura minore

Palazzetto Rio dei Miracoli

La storia dell’edificio è strettamente connessa a quella dell’intero complesso abitativo che si estende dal campiello di Santa Maria Nuova al Rio dei Miracoli, ed è compreso tra Calle Capellis, che costituisce un confine, e Calle dei Miracoli. La toponomastica nel corso dei secoli ha subito alcune piccole variazioni e quello che ora si chiama campiello era chiamato Campo Santa Maria Nuova fino al 1852, anno di demolizione della chiesa eponima. Anche la Calle Capellis (o Cappellis) nel primo ‘600 la troviamo denominata calle Sporca e poi fino a metà ‘700 viene indicata come calle Contarini. Fin dai primi decenni del Quattrocento era unito sotto un’unica proprietà, frazionata soltanto negli anni Ottanta del XX secolo.

La proprietà si presentava come un semplice parallelepipedo a base rettangolare prospiciente con il suo lato lungo sul rio dei Miracoli, sul retro con un ala lungo la calle Cappellis e con la corte sull’altra metà. L’analisi storica effettuata ha rivelato che lo stato di fatto è frutto di complessi e radicali rimaneggiamenti avvenuti in più epoche storiche le più antiche delle quali sono testimoniate dalle murature al piano terreno che sono tessute con “altinelle”.

Il complesso era composto da 3 unità immobiliari e confina a nord con Calle Cappellis e altre proprietà, a est con il Rio dei Miracoli, a sud e a ovest con la corte interna e altre proprietà.

I solai,tutti in legno con travi squadrate di abete e disposte con interasse ravvicinato sono tipici della realtà architettonica lagunare. In questa organizzazione strutturale la muratura di facciata era trattenuta al livello dell’imposta dei solai da tiranti in ferro molti dei quali erano ancora visibili sul prospetto  dai capichiave esterni. Le coperture erano rette da piccole capriate lignee, a due falde con grondaia in pietra d’Istria lungo il canale, colmo centrale ed erano rivestite con manto di coppi. Gli intonaci interni, lasciavano trasparire la composizione a calce e sabbia perché non erano perfettamente complanari. I pavimenti del piano nobile tutti in terrazzo alla veneziana del tipo tradizionale quindi a base calce, di spessore consistente e con grana media di inerti. Le murature portanti erano composte tutte da mattoni legati con malta di calce e sabbia di fiume mentre quelle non portanti in scorzoni e cantinelle con intonaco.

STATO DI CONSERVAZIONE

Sotto il profilo statico strutturale generale l’edificio palesava difetti dovuti a carenze statiche costruttive e danneggiamenti subentrati nel tempo. Il solaio del piano primo presentava la rottura di quattro travi e l’impressionante inflessione di tutte le altre. Al piano terreno lato canale il degrado delle strutture lignee ha provocato marcescenze alle strutture soprastanti. Alcune murature possedevano all’interno dei vuoti dovuti alla presenza di camini che creavano delle fessure verticali lungo il prospetto. Altri dissesti erano lo scollamento (costruttivo) tra murature ortogonali e la rottura degli architravi lapidei di porte e finestre. L’umidità di risalita capillare e quella di invasione dovuta all’acqua alta hanno poi corroso murature, intonaci, pavimenti,  elementi lapidei che nel tempo sono stati più volte sostituiti.

COMMITTENTE

SENSA s.r.l

DATA

2018-2021

CATEGORIA

Progetto di conservazione e riuso

LUOGO

Venezia

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3D MODELLO BIM
prog strutture

Il Progetto

Il progetto ha previsto diverse modifiche all’impianto planimetrico, consistenti nell’inserimento di alcuni servizi igienici e angoli cottura, al fine di realizzare 6 unità abitative, disposte in modo molto diversificato per adattarsi alle particolarità dell’edificio. Tutti gli impianti elettrico, dati, idrosanitario, di riscaldamento e raffrescamento sono stati realizzati ex novo.

Il piano terra è stato destinato ai magazzini, piccola palestra, centrale termica e servizi delle abitazioni dei piani superiori (lavanderia, stireria, centrale impianti, ecc.). I locali sottotetto dotati di abbaini e lucernai consentono l’accesso al tetto per le operazioni di manutenzione.

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Il Cantiere

Al piano terra si è effettuata la demolizione di tutte le pavimentazioni, e lo scavo dei sottofondi e del terreno per circa 30 centimetri. La creazione di nuova fossa settica con relativa rete di tubazioni di scarico e la nuova vasca antimarea in c.a. con muretti perimetrali. Sono stati consolidati i solai sostituendo delle travature lignee dissestate con nuove di analoghe e sono state consolidate le vecchie murature ricucendole con mattoni pieni, malta di calce idraulica e sabbia. Al piano primo sono stati restaurati tutti i terrazzi alla veneziana e realizzati i pavimenti mancanti con cocciopesto e inerti bianchi e neri.

E’ stato isolato il tetto, sostituito il manto di copertura in tegole, mentre gli abbaini sono stati verificati e restaurati così come le cornici di gronda in pietra e i pluviali

Tutti i serramenti esterni giudicati recuperabili sono stati restaurati con interventi puntuali di recupero ed integrazione.

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Fine Lavori

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