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POMPEI FRONTI DI SCAVO REGIONES I, III E IX, IV E V


L’intervento ha per oggetto la messa in sicurezza dei fronti di scavo e la mitigazione del rischio idrogeologico nelle Regiones I, III e IX, IV e V del sito archeologico, in massima parte ancora non scavate. Poiché tali pianori ricadono nell’area di sedime della città antica, gli elevati murari archeologici rappresentano spesso il limite del fronte di scavo; in altri casi il versante si presenta privo di opere di contenimento alla base e quindi il suo piede coincide con il piano di calpestio della Pompei del 79 d.C.

Le aree sono state oggetto, nel tempo e prevalentemente lungo i perimetri, di fenomeni di dissesto che hanno comportato danni al patrimonio archeologico, evidenziando, in alcuni casi, alti livelli di rischio determinati dalla pericolosità idrogeologica del contesto e dalla vulnerabilità intrinseca dei manufatti.

STATO DI CONSERVAZIONE

Le strutture poste in luce lungo i fronti di scavo declinano l’ampia varietà delle tecniche di costruzione in uso a Pompei, rispecchiando la posizione topografica all’interno della città, ovvero la collocazione all’interno degli edifici parzialmente scavati dei quali, di volta in volta, sono stati lasciati in vista facciate, pilastri, interi ambienti o solo accessi. In molti casi i muri si rivelano non solo come elementi strutturali, ma anche quali componenti del palinsesto cronologico della storia di una domus o di un monumento risalendo la loro prima realizzazione, nonché i loro successivi restauri e rimaneggiamenti antichi, a differenti fasi della micro storia del lotto o dell’insula di cui fanno parte all’interno della vicenda urbanistica dal III secolo a.C. al I secolo d.C.

COMMITTENTE

Impresa Lucci Costruzioni (Appalto integrato, stazione appaltante: Ministero dei Beni Culturali e delle Attività Culturali e del Turismo (MIBACT) – Soprintendenza Speciale per Pompei, Ercolano e Stabia)

DATA

2016-2018 (Lavori in corso)

CATEGORIA

Progetto di messa in sicurezza dei fronti di scavo e mitigazione del rischio idrogeologico

LUOGO

Pompei (NA)

RA
PE1

Il Progetto

CARATTERISTICHE DEL PROGETTO E DELL’INTERVENTO

Il progetto si propone di:

  1. Ridurre i livelli di pericolosità incidenti sugli elevati murari perimetrali ai pianori mediante un insieme sistematico di opere di carattere idraulico e geotecnico finalizzate a mitigare il rischio idrogeologico, consistenti in una serie di interventi di riconfigurazione e stabilizzazione dei versanti;
  2. Mettere in sicurezza gli elevati murari attraverso intervenenti di consolidamento e primo restauro finalizzati alla riduzione della vulnerabilità intrinseca.

Sono interessate le seguenti Regio: Regio I (circa 480 ml), Regio III (circa 550 ml), Regio IV (circa 220 ml), Regio V (circa 600 ml) e Regio IX (circa 800 ml) Le altezze di tali elevati risultano estremamente variabili da un minimo di 20/30 cm ad oltre i 450 cm in alcuni casi.

Il progetto di scavo archeologico, è, necessario e propedeutico agli interventi di stabilizzazione dei versanti finalizzata alla messa in sicurezza dei fronti di scavo. Esso si configura sui fronti di scavo mediante l’applicazione delle tecniche di scavo, archeologico e/o stratigrafico, in corrispondenza del taglio del versante, con saggi estesi in lunghezza; su altri fronti, quali il cosiddetto “cuneo”, Regio V, Insula 2-3 si configura mediante arretramento del versante al fine di eliminare il fronte spingente.

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Il Cantiere

INTERVENTI TECNICI

Gli interventi della cosiddetta fase di pre-consolidamento sono da realizzarsi sulla parte esposta degli elevati murari prima di procedere alle fasi di riprofilatura dei versanti, al fine di conferire una maggiore capacità resistente agli apparati murari. Solo successivamente al completamento delle fasi di scavo a tergo degli elevati murari sarà possibile procedere ad eventuali interventi conservativi delle superfici messe a nudo, comprensivi chiaramente delle operazioni volte alla protezione di eventuali apparati decorativi.

L’intervento di messa in sicurezza si articola in diverse modalità alternative a seconda delle condizioni al contorno: si prevede in alternativa lo spostamento del colmo del versante verso l’interno del pianoro e la riduzione dell’altezza a tergo del muro e della pendenza mediante operazione di scavo; oppure lo spostamento (avanzamento) del piede del versante al fine di ridurre la sua pendenza.

Al fine di ridurre la spinta meccanica dei terrapieni a tergo degli elevati murari e di stabilizzare i versanti, riducendo o comunque mitigando i fenomeni di ruscellamento delle acque superficiali, si prevedono opere di contenimento caratteristiche dell’ingegneria naturalistica (geostuoie e tiranti). Si prevede poi l’uso di “gabbioni” (ghiaia di grossa dimensione all’interno di gabbie metalliche) nei casi in cui sia necessario attenuare la spinta a tergo del muro ovvero quando è necessario ridurre la lunghezza o la pendenza del versante mediante il “salto” determinato dall’altezza del gabbione.

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Fine Lavori

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